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domenica 30 settembre 2012

TANTO TUONO' CHE PIOVVE...


Tanto tuonò che piovve. Giorni di polemiche per il Botellòn in Prato della Valle, carabinieri, polizia e vigili mobilitati, ma alla fine ci ha pensato Giove Pluvio a far saltare "l'evento più temuto" dalla città di Padova.

Ovviamente adesso è il momento delle polemiche: a cosa serviva mobilitare tutte quelle forze dell'ordine per un evento che non si è nemmeno svolto? Soldi pubblici buttati via, certo, ma molti padovani non ci arrivano: colpa dei giovani che pensano solo ad ubriacarsi!


Non ci si ubriacava anche prima in Veneto, forse? Non andavano via di ombre anche i nostri nonni? "Frotte di giovani ubriachi che intasano gli ospedali", ed ancora "noi paghiamo per questa gente qui!". Non succede forse anche a Capodanno che frotte di deficienti (spesso nemmeno giovani) che o non reggono l'alcool o non sanno che i petardi vanno lanciati e non tenuti in mano, intasano gli ospedali facendo spendere alla comunità soldi pubblici? Che poi, quelli che sentenziano che "siamo obbligati a curare certa gente" non li capisco mica: la stragrande maggioranza dei comportamenti che ti portano all'ospedale, se vogliamo, sono dettati da nostre leggerezze: c'è quello che beve troppo, c'è quello che fa indigestione, c'è quello che esce in mezze maniche e prende freddo o che mangia pesce avariato, quello che corre un pò troppo e non calcola che l'asfalto è viscido... lasciamo tutti senza cure perchè "non si possono spendere soldi pubblici per gente che si fa male da sola"?

La verità è che molti padovani sono dei contadini ritardati. Magari hanno anche la casa nelle Piazze, ma di testa sono rimasti dei contadini, ed il ritardo mentale completa il quadro. Contadini ritardati che hanno il sindaco che li rappresenta perfettamente. A Padova qualsiasi forma di aggregazione, qualsiasi iniziativa un pò "sopra le righe" fa paura e non la si sa gestire. Allora la si criminalizza sperando che col tempo chi la organizza, stanco di passare per criminale, lasci perdere. O che i padovani, colpiti dalla propaganda "anti", smettano di andarci. Io invece mi auguro che iniziative come il Botellòn si replichino anche in futuro, e badata bene, io non vi partecipo. Ma mi sono rotto il cazzo di vedere una città morta, in mano a quattro vecchi e qualche decina di spacciatori.

Eh si, ma il problema sono i giovani del Botellòn...

Cari padovani, deve na descantada!

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